Una “tre giorni” importante, soprattutto per l’incontro fra un rilevante numero di autori della Arduino Sacco Editore, occasione per uno scambio, ricco e proficuo, di esperienze e di pensiero, confronto di generi (letterari) e di generazioni, opportunità di aggregazione per superare l’isolamento e l’incomprensione cui va incontro il compito non facile di dare forma scritta alle proprie riflessioni e alle proprie urgenze espressive, esercizio talvolta sopravvalutato, altre volte non valutato, non raramente snobbato, più spesso guardato con diffidenza, quasi sempre emarginato dalle ragioni del commercio, che dà spazio soltanto alle potenzialità di vendita.
Meno intenso il contatto con la gente, che affollando il centro della città sopprattutto nelle ore dello “struscio”, non raramente sembrava circospetta, spesso certamente distratta o non interessata alle proposte degli scrittori convenuti, in attesa, ai banchi dell’esposizione, di comunicare il proprio vissuto, di promuovere la propria visione delle cose e la propria “arte” attraverso un contatto diretto con il pubblico… giornate di attesa, ma solo sporadici approcci che premiavano ogni tanto i più disinvolti espositori.
Gli sconosciuti sono condannati a restare tali in questo sistema dell’apparenza, dove chi non è noto non ha il diritto di proporsi o, quanto meno, di essere considerato.
Se ad esempio il mio saggio “O Dante o Benigni” fosse stato promosso da un personaggio mediatico, non avrebbe spinto alla sosta e alla curiosità solo una decina di persone. Se io fossi stato Del Piero avrei potuto vendere in abbondanza anche semplice fumo, quel fumo inquinante che devasta il pregio e dà rilevanza al nulla.
Penso per questo che molti autori presenti in Fiera siano passati inosservati e che dovranno continuare a lottare per trovare un po’ di spazio e di attenzione.
Va comunque apprezzato il vivace e coraggioso Editore romano Arduino Sacco – che pubblica senza pretendere alcun genere di contributo - per aver dato vita ad un’iniziativa di tutto rispetto, meritevole di crescente visibilità e successo.
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«Si è tenuta ieri mattina l’inaugurazione della seconda edizione della Fiera dell’Autore. L’evento che, per la seconda volta è stato voluto fortemente dalla Publicom (società editrice del nostro settimanale) e dall’editore di origini lucane, Arduino Sacco, rappresenta una opportunità culturale di altissimo livello. La cerimonia si è tenuta presso il Cineteatro Due Torri, nel centro storico del capoluogo; un battesimo di tutto rispetto, quello del decano dei giornalisti lucani, Mario Trufelli che ha donato una fervida lettura del suo componimento, incantando il pubblico presente e ha, in seguto, sottokineato: “Quando ho scritto Lucania - rivolgendosi agli studenti provenienti dagli istituti che abbiamo conosciuto nei mesi scorsi, nella rubrica Controsenso Scuola e che hanno accolto con grande partecipazione l’invito rivolto dagli organizzatori – ero un ragazzo come voi e decisi di dedicare un’ode alla mia terra. Come d’abitudine, ho consultato i giornali anche oggi e la mia attenzione è andata all’apertura odierna a Torino del salone del libro. Si parlava di una primavera digitale che è certamente un miracolo della scienza e della tecnologia ma se posso vorrei consigliarvi, di non perdere mai il piacere di sfogliare un libro, d’imparare, di meravigliarvi e di non lasciare il gusto di vivere storie e personaggi attraverso il libro.” Il presidente della Provincia, Piero La Corazza ha aggiunto: “Siamo la società in cui i Social Network sono divenuti strumento privilegiato di comunicazione, ma è importante immaginare che ci sia bisogno di qualcosa in più. Ciò che si dice in un tweet (140 caratteri) è ben diverso dall’emozione che si può trasmettere o ricevere grazie a un libro in una dimensione solitaria e di rimando che ci accompagni a una riflessione più pacata, più slow, per dirla in modo moderno, per l’appunto.”Nell’occasione è stato presentato il libro del direttore di Controsenso, Walter De Stradis, dal titolo “Dalla terrazza di Caruso”, Arduino Sacco editore, un libro che ha per protagonista Lucio Dalla, nella cui prefazione scritta dall’avvocato Ivan Russo si legge: “Di fronte all’attualità e alla realtà di un amore vero, persino l’America diventa piccola (…); gli accordi si fondono mirabilmente e rievocano sensazioni che vanno dalla nostalgia allo struggimento.” E proprio il direttore di Controsenso, Walter De Stradis ha sottolineato: “I libri possono fare paura specie se sono voluminosi! Ma sforziamoci di leggere; è un esercizio indispensabile e utile sempre. Il cervello è un muscolo [1] e deve essere tenuto in allenamento altrimenti non si aprirà mai alle nuove idee; un tempo c’era un gioco, il Cubo di Rubik, è così che bisogna imparare ad agire.” Il direttore dell’Apt, Gianpiero Perri ha parlato di una manifestazione meritoria sotto differenti punti di vista: “Una città che non valorizza chi ha voglia di fare, non m’interessa. Sono ben lieto che vi siano editori che investano in cultura in modo così originale peraltro. Fare incontrare autori e lettori è una strategia comunicativa moderna e valida. Auguro lunga vita a questa iniziativa e sono anche certo che chi non vi ha creduto inizialmente, presto ne scoprirà l’essenza.” Ha sorpreso, infine, il comportamento non appropriato di uno degli ospiti, Ulderico Pesce, che non avendo tollerato l’intemperanza di alcuni studenti (pochissimi per la verità) piuttosto vivaci, ha abbandonato il palco, lasciando l’intero auditorium sgomento».
Virginia Cortese
N.B. Abbiamo riportato l’articolo per dovere di cronaca, nonostante le riserve che avanziamo sullo stile e sulla punteggiatura del pezzo. La notazione ci sembra doverosa in relazione alla battaglia culturale che conduciamo da queste pagine.
[1] Non vorremmo incorrere in errore, ma il cervello è una massa di tessuto nervoso!
Amato Maria Bernabei
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