.
Il 22 agosto 2012 inviavo al Direttore dell’organo ufficiale del Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich, una lettera nella quale esprimevo il mio profondo rammarico per l’articolo apparso in Rete il 23 luglio 2012, a firma di Pierpaolo D’Ippolito, in cui il giornalista magnifica le ammirevoli, esemplari qualità di vita e di arte dell’ormai “rinomato dantista” Roberto Benigni, dimostrando sinteticamente, ma in modo inequivocabile, come l’attore toscano sia l’esatto contrario di quello che il pezzo giornalistico celebra e facendo notare come strida, una tale esaltazione, con gli alti ideali cui il Movimento della Lubich si ispira.
A distanza di due settimane, non avendo ricevuto riscontro alcuno, avverto l’esigenza di rendere pubbliche quelle mie “rimostranze”.
Egregio Direttore,
è con vivo rammarico che prendo atto della posizione ufficiale di “Città Nuova” nei riguardi della scandalosa operazione di mercato del Tutto Dante di Roberto Benigni.
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=420538
L’ultima cosa che mi sarei aspettato è il panegirico di Pierpaolo D’Ippolito sulle qualità cristalline di Benigni come “poeta”, “letterato”, “santo” (perché no?), che si aggiunge alla vergognosa azione mediatica a favore di uno dei più sconcertanti paradossi della nostra epoca. Credo che bisognerebbe documentarsi in modo approfondito prima di rivolgere sviscerati apprezzamenti nei confronti di chicchessia o di qualsivoglia oggetto. Il suo giornalista dimostra invece cognizione approssimativa, probabilmente non avvertendo il peso della responsabilità che grava su chi svolge un ruolo di informazione capace di influenzare l’opinione pubblica.
Sono tanto più meravigliato pensando al movimento di cui la Sua testata, alla quale un tempo fui abbonato per consiglio del mio caro cugino Padre Mario Maggi, trinitario e focolarino da lustri, è espressione.
Ho dimostrato in maniera inequivocabile nel saggio ”O Dante o Benigni”, pubblicato alcuni mesi fa dall’Editore romano Arduino Sacco, l’incompetenza, la crassa trivialità - che non si modera nemmeno di fronte a un pubblico infantile -, la blasfemia, la smania di lucro, il dichiarato amore demagogico per il prossimo, l’esaltazione di un eros smaccatamente proposto come soddisfazione di sensi, l’esegesi dantesca condotta senza conoscenze, le interpretazioni cervellotiche e irriverenti dei testi sacri, le citazioni manipolate dei Padri della Chiesa, i frettolosi apprendimenti sovente mal digeriti, raffazzonati, alterati, il pensiero disarticolato, afflitto da disturbi formali, la lingua che sfiora l’analfabetismo, del decantato “dantista” e “moralista” toscano, genio italico, orgoglio nazionale. Perché la maschera cada, Benigni non va ascoltato: va trascritto…
Qui contesterò in modo articolato e assolutamente documentato i passi salienti del pezzo sopra citato, apparso in Rete il 23 Luglio 2012, rinviando, per approfondimenti, ai miei articoli pubblicati in Internet (corredati con dimostrazioni audio e video) e invitando eventualmente alla lettura diretta del saggio.
Scrive D’Ippolito:
Roberto Benigni, premio Oscar.
Beh, i grandi del cinema lo avranno pur conosciuto bene, professionalmente parlando, per potergli attribuire ben due Oscar nel 1999.
Possibile che l’autore dell’articolo non sappia come nascano certi premi Oscar? Basti pensare all’investimento della Miramax (15 milioni di dollari), basti un solo link:
http://www.caffeeuropa.it/cinema/27benigni.html
Roberto Benigni, comico satirico. Simpatico e burlone.
Ormai ripetitivo [1] e “coprofilo” (vedi l’inno del corpo sciolto) contestato dai suoi stessi ammiratori, apparente bandiera dell’antiberlusconismo (visto che pubblica per Einaudi, produce film per Medusa e che, proletario senza prole e milionario, Berlusconi lo ha sempre lasciato fare… portando a casa una vantaggiosa e gratuita pubblicità).
Roberto Benigni, poeta e letterato.
O sono diventato troppo vecchio o i poeti e i letterati un tempo erano altra cosa. Mi dica D’Ippolito dove posso trovare le opere di poesia e di letteratura di questo autore… O basta recitare Dante a memoria (magari storpiando i versi, come ” e sua nazion sarà DI FELTRO IN FELTRO“) ed esprimere superficiali apprezzamenti e demagogica meraviglia sulla Commedia per essere considerati poeti e letterati? Un letterato, poi, che niente sa di Latino e di Greco, che ha precarie basi umanistiche, che straparla perché non ha cognizione di causa…
Uno che ha tra i progetti della propria vita la divulgazione di Dante e della sua Divina Commedia è ben degno di essere stato candidato al Nobel per la letteratura.
Divulgazione di Dante? Si può divulgare la Medicina insegnando che il cuore è nel collo? Come si può divulgare il Sommo poeta attraverso ogni genere di strafalcioni?
(A mo’ di esempio http://www.odanteobenigni.it/?p=1382)
Si può conferire il Nobel per la Letteratura a un illetterato? Siamo davvero diventati tutti folli?
Roberto Benigni, cantore dell’amore. Quello vero, gratuito, disinteressato ma anche sentimentale, passionale, vitale
*** L’amore vero: “Io me scopo ‘a sorca, tu te scopi ‘a fregna” (prima serata TV).
Oppure: “Ora, paradiso uno uno sta tutta la vita tutta la vita senza tirassi seghe pe pe andare in paradiso, poi tu mori tu ci vai, dice oh ora mi potrò fare du’ du’ o tre seghe in pace, son morto dalla voglia, arriva iddio magari dice alt! vietato! seghe ci si tirano all’inferno! No allora scusa allora, allora ho sbagliato, no io volevo, son venuto qui pe’… sbagliato, son morto. Dalla mamma, bada qui me mi tiro, ora mi tiro 700 seghe, prima di morire poi vo all’inferno gli dico a i’ diavolo, guarda ier sera prima di morire mi tirai 700 seghe. Dice bravo, pe’ premio ti fo un pompino, godi. tzè, e’ gode”.
http://albums.photoonweb.com/berlinguer/Berlinguer%20TVB.pdf
*** L’amore disinteressato: Piazza San Marco… Qualcuno non pagherebbe il biglietto, potrebbe guardare lo spettacolo dai bar… allora si annulla (con “amore”) la “serata culturale”!
https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/benigni-venezia-scrocconi-piazza-san-marco-930287/
Eppure Benigni è sempre prodigo di manifestazioni di affetto anche smodato per il suo pubblico (pagante): “Propo avre’ voglia prop veramente, lo dico sempre, ma… perché mi viene istintivo, d’ignudarmi, propio, e buttammi addosso, fare propio una… una spe… ma ci avrei una voglia, ma propio… lo faccio spesso perché mi è… son attratto, son attratto e devo dire fermati, fermati!… propio… baciarmi, fare all’amore propio (grida di consenso) in contemporanea (applausi)… ma va… e… propio pe’ ringraziamento, che quando si sta bene… propio con un co… non con tutti voi, ma con ognuno di voi…” (Rai Uno, 29 Novembre 2007).
Qualcuno commenta l’articolo citato: “Facile la demagogia, caro Benigni: abbiamo capito che cosa “ami” del tuo pubblico, qual è l’origine delle manifestazioni sviscerate di affetto di cui lo fai oggetto nelle tue performance…”.
Roberto Benigni, ricercatore della vera essenza dell’uomo, capace di portare Dio nella vita umana.
Da come Benigni si comporta si può capire che per lui l’essenza dell’uomo coincide con il successo finalizzato al denaro. Per la qual cosa non rispetta niente e nessuno, a cominciare da Dante, patrimonio nazionale, che il comico offende con la sua impreparazione, sfruttando la diffusa ignoranza della gente, sull’argomento, per il suo business senza scrupoli.
Se poi mi si dice che Benigni è “capace di portare Dio nella vita umana”, mi pare proprio che l’abbaglio sia totale!
- Mi vengono in mente le sue bestemmie pubbliche in occasione del conferimento, a Firenze, di una delle nove lauree honoris causa http://www.palermomania.it/news.php?id=2984
- Mi viene in mente che racconta agli ignoranti e ai distratti che Cristo e l’emorroissa sono animati da quello stesso “amor ch’a nullo amato amar perdona” che aveva infiammato Paolo e Francesca (ma l’episodio di cui parla, e che chiama parabola attribuendolo all’unico evangelista che non lo riferisce, è di fede, non di amore).
- Mi vengono in mente certe sue gag “cristiane e pudiche” a proposito dei religiosi: “Ora, quando li rincontrerà nel Giudizio Universale, s’incazzerà un po’: Frati, preti, suore, venite qua un secondo. Scusate, io avevo detto “crescete e moltiplicatevi”. E voi digiuno e castità! Ma forse non avete capito! Ma dovevo dire proprio “mangiate e trombate“? Io non volevo scrivere parolacce nella Bibbia ma… levati codesta tonaca e dagli sotto, imbecille!” http://laici.forumcommunity.net/?t=30498926
- E ancora sui preti: “Sono maialoni proprio, sono maialoni, proprio delle bestie. Omini… rospi… cavalli… tutto pigliano! Fanno all’amore, Madonna, continuamente fanno all’amore”.
http://www.tuttobenigni.it/special/prologoacionimario.asp.
- Non dimentico le edificanti “giaculatorie” dello “sproloquio blasfemo”:
http://www.youtube.com/watch?v=oM1VUPjrdoE
- Ricordo ” irriverenze” come “…più lontano vai e più mito sei… Silvio, ti propongo di diventare un mito, ha’ capito? Come Dio… ‘n si vede mai, oh! Quello è un mito: più divino di così…” (Sanremo, 17 febbraio 2009).
- Infine apprezzamenti “eleganti”, e talvolta morbosamente allusivi, all’opera dantesca: “Viene voglia di spogliarsi e di violentare un tavolo minorenne” (documento sonoro).
Solo alcuni degli innumerevoli esempi possibili! Il Tutto Dante è costellato di “eretica” cristianità, e non solo. Senza parlare delle “interpretazioni” ridicole dal punto di vista semantico, teologico, letterario, e perfino scarsamente rispettose della figura della Madonna, come: “Nel ventre tuo si raccese l’amore, / per lo cui caldo ne l’etterna pace / così è germinato questo fiore. Ora dicono che questo fiore vuol dì la Chiesa eccetera: io penso sia Cristo, che mi piace di più pensare ch’è Gesù ch’è nato dentro, no? Però dice ne, nel ve, è propio, si sente che c’è propio, un, un, un corpo, bu, sce, è prop una donna come noi, nel ventre si racces, per lo cui caldo, ne… pensa, essere nel ventre d’una donna al caldo eterno! Ma è una cosa spettacolà, come ci fa ssentire d’esse ddentro, e ‘n più fa la rima fiore-amore, la più antica e difficile del mondo… falla te una rima fiore-amore, va’ ffalla, uno dice “va be’, ho capito va”… il cuore col dolore, il fiore coll’amore, qui è una cosa spettacolare”. Che cosa ha spiegato? Quante stupidaggini ha detto? “Essere nel ventre d’una donna al caldo eterno”… Semplicemente pazzesco! (Scheda).
Roberto Benigni, comune cittadino. Che affronta la crisi attuale dal punto di vista di ognuno di noi.
Infatti (come tutti noi?!) chiede ed ottiene compensi da capogiro per le sue performance, cui rinuncia se non pagato come desidera. Per la famosa esibizione televisiva del 29 Novembre 2007 addirittura incassò due milioni e mezzo di Euro in meno di tre ore. Adesso si accontenta anche di 400.000 Euro per mezz’ora…
https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/non-sappiamo-se-cifra-intascata-benigni-cantare-inno-corpo-32982.htm
Benigni inizia con una dedica alle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna
Più demagogia che sostanza: dai tempi del disastro aquilano Benigni, a differenza di molti suoi colleghi, non ha mai dedicato uno solo dei suoi spettacoli alla raccolta di fondi per i terremotati, segno certo di “grande bontà d’animo”!
Va da sé che abbia preso spunto dalla recente notizia di ricandidatura di Berlusconi per far sorridere
Perché non dire con più onestà che di idee per far ridere il comico ne ha sempre meno?
Inferno, undicesimo canto. Quello che tanti critici letterari definiscono brutto, Benigni l’ha amato e reso talmente comprensibile e affascinante da farlo sembrare il più bello.
Non ero a Firenze e non posso ribattere, ma se tanto mi dà tanto, Benigni avrà fatto la solita confusione e dette le solite corbellerie: come fa a rendere comprensibile ciò che nemmeno lui comprende? (Cosa ampiamente dimostrata nel saggio citato).
Qui Benigni non transige: gli usurai! Coloro che causano consapevolmente danno ad altri approfittando dello stato di necessità, del bisogno, della povertà. Immediato è il parallelismo con l’attualità: gli speculatori, coloro che non guardano in faccia nessuno pur di arricchirsi…
Una timida domanda: c’è molta differenza con chi sfrutta l’ignoranza e la distrazione altrui per accumulare milioni di Euro facendo credere di divulgare Dante e divulgando invece ignoranza?
Un esempio documentatissimo: http://www.odanteobenigni.it/?p=1382
Cita poi il più grande comandamento: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Tutti i regimi hanno paura di chi opera gratuitamente, per il solo bene dell’uomo, e che paga di persona: Gesù, Gandhi, Martin Luther King…
…Benigni… Abbiamo capito di che genere è l’amore di Benigni per il prossimo.
Sono rimasto sempre profondamente ammirato dalla passione per la bellezza e per l’amore che Benigni comunica con la propria vita e le proprie opere. Disse di lui Mario Luzi: «Si vede che ama quel che legge». E Davide Rondoni: «Un uomo sopraffatto dalla bellezza, e di uomini così abbiamo bisogno». Il TuttoDante ne è un’ulteriore conferma. Grazie, Benigni.
Roberto Benigni, “sopraffatto dalla bellezza”, ricambia…
(Il fotogramma è tratto da una sequenza volgarissima del Tuttobenigni 95
http://www.youtube.com/watch?v=qJ7QmeiXMvA)
Amato Maria Bernabei
Per approfondimenti si leggano le numerose schede dedicate a Benigni prima di tutto nel sito http://www.odanteobenigni.it/, quindi nel sito http://dettaglitv.com/
[1] L’attesissimo Benigni, stra attesissimo, stra evocato, stra voluto mi ha delusa molto. Eppure sono una sua estimatrice.
Ha fatto il più brutto sipario delle quattro serate di Fiorello. Assai scadente. Stiracchiato con le molle, ripetitivo, involuto, stanco, appannatissimo, noioso, vecchio, lento, a tratti quasi forzato e fastidioso.
http://lariserva.forumcommunity.net/?t=49008277
(il link non è più reperibile sulla Rete)
*
To prove that you're not a bot, enter this code