Il buon insegnante si sforza di portare i discepoli al suo livello, non di scendere al livello dei discepoli.
L’Alighieri non ha scritto in volgare per essere letto dal popolo, ma per conferire al volgare una dignità letteraria. Continua a leggere
Il buon insegnante si sforza di portare i discepoli al suo livello, non di scendere al livello dei discepoli.
L’Alighieri non ha scritto in volgare per essere letto dal popolo, ma per conferire al volgare una dignità letteraria. Continua a leggere
Nonostante la svista degli organizzatori, che non ci hanno inseriti nell’elenco degli autori presenti alla manifestazione, il saggio O Dante o Benigni e il suo autore, Amato Maria Bernabei, saranno presenti fra pochi giorni nei padiglioni della Fiera di Potenza. Continua a leggere
La metafora del videogioco – usata qualche tempo fa dal ministro Tremonti -, in cui il mostro abbattuto ossessivamente risorge in un mostro successivo e nel quale, aggiungiamo, la soluzione sta nel quasi impossibile superamento di tutti i livelli di difficoltà, forse nasconde il mostro dell’implosione dell’attuale sistema economico finanziario e sociale, per inefficacia di qualunque farmaco palliativo: non resta che staccare la presa o togliere le batterie che alimentano la partita perversa. Continua a leggere
I sacerdoti della moderna religione del vuoto proliferano: ad ogni angolo, inattesi, predicano la “cattiva novella” di una degenere stima del brutto, dell’approssimazione, dei fiacchi surrogati, dell’ignoranza, a danno del bello, dell’ordine e della pertinenza, della genuinità, della conoscenza. Sicché Ligabue, ”poeta, filosofo e maestro di vita“, può sopravanzare Mozart nella musica e Dante nel verso, la mediocrità scavalcare la genialità.
Dante – Ligabue 0 – 1… Il risultato demenziale di una partita improponibile. Ma in Internet qualcuno stravede e straparla… Continua a leggere
“…e vede queste due che abbracciati vola e lui gli interessa queste due anime.. ”; “Mentre leggevano e ci fu il bascio nel libro, sciò che accadeva nel libro, Paolo gli cade il libro…” (Roberto Benigni, 29 Novembre 2007, Rai Uno): evidentemente è lecito il vilipendio della Lingua Italiana! Mai sentito nessuno, in televisione, parlare peggio. Continua a leggere
Sono sempre più sconcertato dal “fenomeno” Benigni, per troppi un genio, una divinità. Per troppi che sono stati plagiati dall’eccitato buonismo (Benigni ama tutti… sempre gioviale e sorridente…) piuttosto illetterato e triviale del comico toscano, che può permettersi tutto. Continua a leggere
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Il verso probabilmente più noto della Divina Commedia ha forse dato vita ad uno dei più tenaci equivoci della Storia della Letteratura, se è vero che esso dura da più di sette secoli: l’amore che assicura a chi ama di essere riamato! Come poteva il genio di Dante esprimere una così sciocca sentenza? Non convincono certo i riferimenti al trattato di Andrea Cappellano, che dovrebbero suffragare l’esegesi tradizionale: Dante ha scritto, a nostro avviso, un aforisma che non è mai stato capito! Proviamo a dimostrarlo… provando contemporaneamente che il Saggio “O Dante o Benigni” sa anche essere propositivo. Continua a leggere
Nell’anno di apertura del Congresso di Vienna, Rossini componeva Il Turco in Italia. Il riferimento, ancorché chiaramente privo di alcun tipo di relazione, esemplifica dialetticamente l’inarrestabile flusso del pensiero anche in presenza di consistenti tentativi di restaurazione politica e sociale; oltre a testimoniare che il genio opera in un sovrastrato che non solo elude transiti intermedi, ma riesce a mediare elementi eterogenei e centrifughi in organici enunciati che filtrano il passato e aprono al futuro. Continua a leggere
Per disputare di un oggetto bisogna conoscerlo e riconoscerlo.
Noi parliamo di poesia. Ebbene: io non ho mai trovato opinioni più disparate e discordanti di quelle che circolano sulla poesia. Forse perché essa è indefinibile, o perché deve diventare ciò che chi scrive vuole che essa sia! Intendo dire che molto spesso nella storia della Letteratura si sono create improprie, se non arbitrarie, definizioni della poesia per qualificare come poetiche opere che tali non erano. Oggi quest’uso è addirittura invalso, sicché tutto ciò che si scrive andando a capo prima del margine fisiologico del foglio di carta, diviene per incanto poesia.
La musica di Mozart salda il tempo e lo spazio
in una convergenza universale che è origine e termine del pensiero. Continua a leggere